
Portate un angolo di Puglia nella vostra cucina: fatevi una puccia !
Storia della Puccia Salentina
I legionari romani, durante le loro estenuanti marce in difesa dei confini dell’Impero, portavano su di essi un carico tra armi, armatura e vettovagliamento non inferiore ai 30 chili. Le soste, prima di arrivare al castrum, cioè all’accampamento militare fortificato, erano brevi e bisognava mangiare qualcosa di rapido e veloce… quello che noi oggi chiameremmo “spuntino”.
Il buccellum era proprio questo: una pagnotta ovale non eccessivamente grande, a volte mista ad olive o verdure essiccate e qualche volta condita col garum, una salsa fatta d’interiora di pesci della quale i Romani erano particolarmente golosi.
Il contadino salentino ha mutuato dai legionari di Roma tale companatico, trasformandolo in pane condito nell’impasto da olive della varietà “Cellina”.
É costume ancora oggi in Salento e della cucina tipica salentina, che esso venga principalmente consumato come merenda farcita con tonno, capperi, pomodori secchi o verdure (sottolio tipici pugliesi), come aperitivo e, soprattutto, durante il digiuno della vigilia e della Festa stessa dell’Immacolata, che si festeggia l’otto di dicembre di ogni anno.
Street-Food
Facilmente trasportabile, è uno degli street-food più amati: sin dal passato infatti veniva utilizzato dai contadini nelle lunghe giornate di campagna. La puccia è un formato di pane, tipico della tradizione pugliese. Passeggiando per le strade del Salento è possibile imbattersi in una versione tutta genuina dei fast food: la pucceria. In questi piccoli locali riuscirete ad assaporare il gusto della puccia originale, cotta al forno a legna.
Dove gustarla:
- Street-Food Via Vai di Santa Maria al Bagno
- Fioroni di Gallipoli
- Zeppelin K2 di Santa Maria al Bagno
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